Tredicesima: la speranza svanisce, il Governo mantiene la tassazione ordinaria
La tredicesima mensilità, simbolo di respiro economico per milioni di lavoratori italiani, è sotto i riflettori a causa delle decisioni del Governo nella Manovra 2026. L’idea di una detassazione è stata definitivamente abbandonata, a fronte del mantenimento delle attuali tassazioni.
Tredicesima mensilità: una boccata di ossigeno sotto pressione
Ogni anno, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, la tredicesima mensilità appare come una benedizione per i lavoratori italiani. Questo stipendio aggiuntivo è un supporto finanziario che permette di affrontare le spese di fine anno con maggiore serenità. Tuttavia, le recenti decisioni governative hanno soffocato le aspettative di un potenziale alleggerimento fiscale su questo compenso.
La Manovra 2026 e la decisione sulla tredicesima
Il Governo ha scelto di non introdurre alcuna detassazione sulla tredicesima, come evidenziato nelle bozze della Legge di Bilancio 2026. Nonostante le aspettative di molti, il Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles non menziona alcun intervento in merito. Di conseguenza, la tredicesima continuerà ad essere sottoposta alle stesse aliquote fiscali dell’Irpef applicate al reddito ordinario.
Le conseguenze della tassazione sulla tredicesima
La tredicesima mensilità, pur essendo vista come un reddito “extra”, viene tassata in modo incisivo. Viene infatti applicata l’Irpef senza alcuna detrazione specifica, risultando spesso in un netto inferiore rispetto alle mensilità regolari. Ecco un quadro delle aliquote:
- Aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro
- Aliquota del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro
- Aliquota del 43% per redditi oltre i 50.000 euro
Dopo la tassazione, il netto della tredicesima risulta generalmente inferiore del 15-20% rispetto ad uno stipendio mensile ordinario.
Possibili benefici persi: la detassazione tanto sperata
Negli ultimi mesi, si era discusso della possibilità di una riduzione della pressione fiscale sulla tredicesima. Questo avrebbe potuto restituire una parte significativa delle somme assorbite dal fisco ai lavoratori, soprattutto in uno dei momenti dell’anno più onerosi dal punto di vista economico. Tuttavia, l’abbandono di questa proposta nel contesto della Manovra 2026 ha spezzato le speranze di molti.
Ragioni fiscali dietro la mancata detassazione
La CGIA di Mestre ha stimato che le tredicesime contribuiscono con più di 14 miliardi di euro al gettito fiscale statale. Pertanto, una detassazione avrebbe potuto compromettere seriamente gli equilibri di bilancio del Governo. Questa considerazione ha portato alla decisione di mantenere la tassazione esistente, scongiurando così eventuali difficoltà economiche a livello statale.
Conclusione: Il futuro della tredicesima in Italia
Mentre la Manovra 2026 lascia la struttura fiscale della tredicesima invariata, i lavoratori devono fare i conti con un’ennesima opportunità mancata di alleggerimento fiscale. Continueranno, quindi, a percepire questa mensilità con le stesse trattenute, senza alcuna novità positiva all’orizzonte. Un evento che segna una svolta difficile da accettare per chi conta su questi fondi aggiuntivi come sostegno economico durante le festività.